Sviluppo del piede e della volta plantare

Il cammino è una tappa fondamentale dello sviluppo che tipicamente si acquisisce tra i 9 e i 15 mesi dalla nascita. Dai primi passi all’età adulta si osserva una progressiva maturazione del piede del bambino così come per lo schema del passo. Anche il controllo del movimento, la postura e le caratteristiche muscolo-scheletriche del bambino sono in continua mutazione. 

Rispetto all’evoluzione del cammino, i cambiamenti più rapidi si osservano tra 1,5 e 3,5 anni e continuano più lentamente fino ai 6-7 anni, età dove il cammino diventa molto simile a quello dell’adulto. 

All’età di 9-15 mesi il cammino del bambino assomiglia molto a quando un adulto cammina sul ghiaccio o su un terreno molto scivoloso caratterizzato da base allargata, piccoli passi, gambe mantenute rigide e braccia senza movimenti pendolari. Lo schema del cammino a quest’età è influenzato anche dall’immaturità dello scheletro e dei muscoli del bambino. La forma dell’articolazione dell’anca non è ancora matura, il femore presenta una torsione laterale per cui il ginocchio appare varo (ad arco), il bacino è rivolto in avanti e la colonna vertebrale appare inarcata nella parte bassa, il piede la caviglia e il tallone hanno il caratteristico atteggiamento rivolto verso l’esterno. Quando il bambino compie i primi passi la volta plantare è completamente piatta ed è riempita da una “sacca” di grasso. Questa condizione del piede è del tutto fisiologica per l’età ed è destinata a mutare progressivamente ed adattarsi man mano il bambino cresce, fa esperienze, diventa più forte, più coordinato, si sviluppano lo scheletro, i muscoli e il sistema nervoso.

Tra i 2 e i 6 anni si osserva una progressiva scomparsa di questa “sacca” di grasso (chiamata fat pad) e si assiste al graduale sviluppo dell’arco dell’arco plantare del piede man mano che le abilità motorie migliorano. 

Dai 7 anni all’età adulta si osservano minimi cambiamenti nelle caratteristiche del cammino, per lo più dovuti dal fatto che il sistema visivo, vestibolare e propriocettivo stanno ancora migliorando e non sono completamente coordinati tra loro fino ai 10-12 anni. Anche le articolazioni come l’anca, il femore, il tallone e la caviglia sono quasi del tutto simili a quelle dell’adulto, anche se con qualche differenza. 

Attorno gli 8 anni l’arco plantare comincia a maturare e circa attorno i 10 anni la maggior parte dei bambini presentano l’arco del piede maturo e strutturato (chiamato arco longitudinale mediale). Questo processo può proseguire fino ai 12 anni.

Quando si parla di piede piatto? 

  • il 97% dei bambini a 2 anni ha il piede piatto fisiologico
  • a 3 anni il 54% dei bambini ha il piede piatto fisiologico
  • a 6 anni circa il 24% dei bambini ha il piede piatto fisiologico
  • a 8 anni un bambino con piede piatto rientra ancora nella normalità
  • tra i 10 e i 12 anni l’arco plantare dovrebbe essere presente

Dopo i 10 anni il 4% dei bambini può presentare ancora il piede piatto o piede pronato ed è improbabile che si modifichi spontaneamente.

Si può parlare dunque di piede piatto solo in bambini che all’età di 10-12 anni presentano ancora un piede con un abbassamento della volta plantare di varia entità o che non hanno del tutto ancora sviluppato l’arco plantare. 

Tipi di piede piatto

Si possono trovare due categorie distinte di piede piatto:

  • piede piatto flessibile 
  • piede piatto rigido. 


Piede piatto rigido 

Il piede piatto rigido è una condizione rara, l’incidenza è solo dell’1% dei piedi piatti. E’ un piede che nasce con anomalie dello sviluppo delle ossa del piede per il quale la volta plantare non riesce a formarsi durante la crescita. 

Quali sono cause del piede piatto rigido?

La causa principale è la fusione delle ossa del tarso (ossa del piede), anomalie congenite di orientamento del talo (osso del piede), rigidità del tendine di Achille, condizioni neurologiche, neoplastiche o post traumatiche.


Piede piatto flessibile

Il piede piatto flessibile è la condizione più tipica di piede piatto e si osserva in bambini che hanno la volta plantare ben formata quando il piede è in scarico mentre scompare e il piede si appiattisce in carico. Ovvero la volta plantare è presente quando il piede non è in appoggio e si appiattisce quando il bambino sta in piedi o cammina (in tutte le fasi del passo o nella maggior parte di esse).

Un bambino con piede piatto flessibile solitamente è in grado di formare la volta plantare quando gli si chiede di andare in punta di piedi. 

Quali sono le cause del piede piatto flessibile?

Tra le cause principali potrebbero esserci:

  • fattori genetici
  • lassità dei legamenti.
  • debolezza dei muscoli del piede e della caviglia
  • patologie neurologiche e neuromuscolari

I ragazzi sembrerebbero più soggetti a sviluppare piede piatto rispetto le ragazze.

Stare a piedi scalzi può causare il piede piatto?

Uno studio ha mostrato correlazione rispetto all’utilizzo delle scarpe e il piede piatto. Su 2300 bambini tra i 4 e i 13 anni la prevalenza di piede piatto era del 13,2% nei bambini abituati ad indossare scarpe mentre del 2,8% nei bambini abituati a camminare a piedi nudi. 

Nonostante sembrerebbe che bambini abituati ad utilizzare tanto le scarpe abbiano maggior incidenza di piede piatto altri studi hanno mostrato risultati non sempre in linea.


Il sovrappeso può provocare il piede piatto?

Un altro fattore che sembrerebbe essere correlato con lo sviluppo di piede pronato e è l’obesità, con alcuni studi che osservano maggior incidenza di piede piatto in bambini in sovrappeso. Nonostante ciò altri studi hanno mostrato risultati non sempre in linea.


L’attività fisica può portare a piede piatto?

In alcuni studi sembrerebbe che la quantità di attività fisica potrebbe influenzare lo sviluppo del piede, con maggior incidenza di piede piatto registrato in bambini fisicamente più attivi rispetto a bambini più sedentari. Nonostante ciò altri studi hanno mostrato risultati non sempre in linea.

E’ stata trovata maggior incidenza di piede piatto anche in bambini abituati a sedersi a terra con atteggiamento a W (in ginocchio con ginocchia vicine e piedi all’esterno). 


Il piede piatto porta ad un aumentato rischio di infortuni o dolori?

La maggior parte dei bambini con piede piatto non ha sintomi

Nonostante alcuni studi hanno osservato che adolescenti con piede piatto possono avere maggior incidenza di dolore al ginocchio e alla colonna, in altri studi il piede piatto non sembra essere un fattore di rischio. Studi sugli adulti hanno osservato che i soggetti adulti con piede piatto non hanno maggiore incidenza di dolore al ginocchio o alla colonna se comparati a soggetti senza piede piatto. Il piede piatto non sembra inoltre essere un fattore di rischio per una maggior incidenza di infortuni agli arti inferiori o alla colonna nemmeno nei soggetti sportivi.

Il piede piatto inoltre sembra non comportare nessuna differenza di performance sportiva negli atleti.

Quale trattamento per i piedi piatti?

I trattamenti ad oggi disponibili per bambini con piede piatto sono di tipo conservativo con plantari per il sostegno della volta plantare e esercizi di fisioterapia, oppure trattamenti chirurgici.

Quando è necessario trattare un piede piatto?

Prima dei 10 anni essere in presenza di piede piatto può essere una condizione fisiologica e non richiede trattamento. Trattamenti preventivi non sono raccomandati se non in casi particolari.

Per bambini oltre i 10-12 anni intervenire in caso di piede piatto flessibile asintomatico è generalmente non raccomandato. Lo specialista ortopedico potrebbe tuttavia decidere di mantenere il bambino in osservazione periodica.

Come regola generale è raccomandato intervenire con plantari, fisioterapia o chirurgia solo in caso di piede piatto che causa:

  • dolore a caviglia/ piede;
  • dolore all’arto inferiore che è imputabile alla presenza di piede piatto;
  • disturbi di coordinazione, equilibrio, controllo motorio, cammino o corsa imputabili alla presenza di piede piatto;
  • fatica, stanchezza e sensazione di debolezza a caviglia e piede.

Può essere utile intervenire precocemente in casi particolari in bambini di età inferiore ai 10-12 anni in presenza di ipermobilità, iperlassità legamentosa, basso tono muscolare, disturbi neuro motori o piede piatto che causa disturbi al movimento, al cammino, all’equilibrio o in presenza di dolore.

Quali sono le opzioni terapeutiche disponibili?

Se il bambino o il ragazzo manifesta disturbi associati alla presenza di piede piatto le opzioni sono: trattamento conservativo o trattamento chirurgico.

Trattamenti conservativi (non chirurgici):

  • sostegni della volta plantare: plantari, solette o ortesi, si sono dimostrate valide soluzioni a ridurre il dolore. Sono soluzioni su misura, in base alla gravità e al tipo di piede piatto, prescritte da specialista ortopedico o fisiatra specializzato in patologie dell’età evolutiva e sono confezionate da tecnici ortopedici specializzati.


  • fisioterapia: la fisioterapia, spesso associata all’utilizzo del plantare è una valida alleata nei casi di piede piatto sintomatico che causa oltre a dolore, anche disturbi di coordinazione, equilibrio, movimento, cammino o corsa. Il tipo di fisioterapia indicata è di tipo attivo: esercizi di controllo motorio, rinforzo, resistenza alla fatica, stimolazione del piede, stretching e esercizi di equilibrio possono aiutare a ridurre i sintomi e a migliorare i disturbi associati, anche in bambini più piccoli.

Trattamento chirurgico:

Il trattamento chirurgico viene solitamente considerato dallo specialista ortopedico in caso di piede piatto sintomatico dopo i 10-12 anni di età. Lo specialista ortopedico può consigliare l’intervento per diversi motivi, solitamente quando il piede non risponde al trattamento conservativo e vi sia presenza di dolore in carico o in attività legate al cammino e alla corsa. Spesso è indicato in casi di piede piatto rigido o flessibile con anomalie della volta plantare o anomalie della conformazione ossea del piede. 

In cosa consiste il trattamento chirurgico?

L’intervento chirurgico più diffuso consiste nell’inserimento di una piccola vite per “limitare”l’articolazione sotto-astragalica responsabile dell’appiattimento del piede. La vite viene posizionata attraverso una piccola incisione subito sotto la caviglia. Una volta allineato il piede la vite è in grado di mantenere in posizione le ossa che possono crescere allineate insieme ai tessuti che si adatteranno nel tempo. La vite in alcuni casi potrà essere tolta e la correzione si manterrà nel tempo. 

Il post intervento è generalmente veloce, dopo circa una settimana di scarico e esercizi di fisioterapia si riprende il cammino gradualmente con due stampelle per circa 15 giorni, per poi tornare alle normali attività.

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